Agricoltura: i diversi sistemi di produzione agricola

agricoltura

L’agricoltura non va più solo vista nell’ottica di ricavare reddito dallo sfruttamento dei terreni, ma con ruoli di tipo ambientale, territoriale ed economico-sociale. Perchè oltre alla funzione produttiva l’agricoltura può infatti mirare:

  • al mantenimento dell’ambiente;
  • al mantenimento della biodiversità;
  • alla manutenzione del paesaggio rurale;
  • ad evitare lo spopolamento dalle aree remote;
  • alla prevenzione di incendi boschivi;
  • alla difesa dell’erosione del suolo.

Tipi di agricoltura

Normalmente l’agricoltura viene suddivisa in due tipologie, l’agricoltura convenzionale o industriale, caratterizzata dall’uso di prodotti chimici e dallo sfruttamento del suolo, e l’agricoltura sostenibile. Per agricoltura sostenibile non si intende solo il non utilizzo delle sostanze chimiche, ma anche la preservazione della salute del suolo.

In realtà diversi sono i sistemi di produzione agricola esistenti.

L’intensivo

L’agricoltura intensiva, nata dalla crescente domande di prodotti agricoli, èun  sistema di produzione agricolo che mira a produrre grandi quantità in poco tempo e a costi minori, sfruttando al massimo il terreno. Ricorrendo per questo all’uso abbondante di concimi chimici, pesticidi e erbicidi.

Il biologico

L’agricoltura biologica è un  modello agricolo che promuove un tipo di produzione sano sia dal punto di vista sociale, economico, ambientale. L’ecosistema agricolo viene considerato come modello equilibrato per lo sviluppo delle piante coltivate. L’agricoltura biologica è disciplinata da regolamenti europei che prevedono:

  • Pesticidi chimici, fertilizzanti sintetici, antibiotici e altre sostanze sono soggette a rigorose restrizioni
  • Il divieto di usare organismi geneticamente modificati;
  • Pratiche di allevamento su misura a seconda della specie;
  • Preservazione della saluta del suolo;
  • Privilegiare l’allevamento di specie rustiche.

 

Il biodinamico

L’agricoltura biodinamica  considera la terra e l’uomo come parti integranti del cosmo, sensibili alle sue regole e alle sue influenze, dove l’azienda deve essere autosufficiente. La concimazione, la coltivazione e l’allevamento sono attuati con modalità che rispettano e promuovono la fertilità, la vitalità del terreno e allo stesso tempo le qualità tipiche delle specie vegetali e animali. Il profondo legame con la natura e il completo rispetto dei suoi ritmi portano, con l’agricoltura biodinamica, ad abolire l’utilizzo di fertilizzanti minerali sintetici e di pesticidi chimici, e a gestire il terreno seguendo i cicli cosmici e lunari.

L’ integrato

L’agricoltura integrata  privilegia tecniche di produzione agronomiche e pur non escludendoli mette i trattamenti chimici come ultima risorsa. La difesa fitosanitaria è usata secondo la tecnica della lotta guidata e non più della lotta di calendario (tecnica che prevedeva l’uso di prodotti fitosanitari a turni fissi indipendentemente se il parassita e presente o no). Prevede anche un uso moderato dell’impiego dei fertilizzanti, limitandone l’uso a quando è necessario.

Il sinergico

L’agricoltura sinergica è il metodo di coltivazione elaborato dall’agricoltrice e permacultrice spagnola Emilia Hazelip . Si basa sul principio, che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri “essudati radicali”, i residui organici che lasciano e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi. Le quattro regole del metodo sinergico sono:

  • non lavorare la terra, non disturbarla né compattarla;
  • coprire la terra creando un manto, una pacciamatura;
  • non apportare sostanze estranee né chimiche né organiche; la terra ce la deve fare da sola, se la viziamo si impigrisce;
  • mantenere la biodiversità.

 

FONTI

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